TITUS
Università IULM e
Centro Teatro Attivo
presentano
TITUS
20 Maggio 2018
ore 21.00
Sala Grande - TEATRO FRANCO PARENTI
Tratto da
TITO ANDRONICO di Shakespeare
Coordinamento Artistico
FABIO CHERSTICH
Coordinamento Progetto
VALENTINA GARAVAGLIA e
ANNINA PEDRINI
Cooreografie
CRISTINA SFORZINI
Cori
ELOISA FRANCIA
Assistenti alla regia
gli studenti del Laboratorio di Regia Teatrale IULM
Fabio Angeli - Marta Bison - Matteo Colombo - Alessia La Manna - Giulia Menaspà - Giulia Negretto - Alessandro Panzolli - Emanuele Porta - Martina Strada - Jennifer Valero
In scena
gli allievi diplomandi dell’Accademia di Formazione per Attori del CTA
Francesca Bernardi - Riccardo Camporini - Diego Carpentieri - Maurizio Cattaneo - Ilaria Cominelli - Cristiana D'Aniello - Valentina Alice Grecchi - Sarah Macchi - Davide Mariani -
Maria Cristina Peli - Oscar Pongolini - Michele Rossetti - Lorenzo Scarsellini - Laura Traina
e gli allievi del primo anno dell’Accademia di Formazione per Attori del CTA
Erika Baini - Maya Castellini - Alessandro Conversano - Stefano D’Ippolito - Ilaria Felter - Sara Fiandaca - Marta Giuffra - Silvia Iacobucci - Antonino Lo Giudice - Ginevra Masini - Giovani Moreddu - Angelica Polli - Ilaria Ruotolo - Giulia Sciarrabba - Nicola Soldani
Prosegue per il quarto anno con lo spettacolo
Titus la collaborazione tra il
Centro Teatro Attivo,
l’Università IULM e l’
Accademia Teatro alla Scala e che vede coinvolti
40 giovani futuri professionisti (attori, registi e fotografi).
Il progetto è coordinato da
Fabio Cherstich - diplomato Paolo Grassi e regista di numerosi spettacoli teatrali e opere liriche di successo - dalla
Prof.ssa Valentina Garavaglia - coordinatore del Corso di Laurea in Comunicazione, Media e Pubblicità della IULM e responsabile del Laboratorio di Regia Teatrale dello IULM – e da
Annina Pedrini - attrice e direttrice di Centro Teatro Attivo.
La drammaturgia è il risultato di un processo creativo condiviso dal team di lavoro. Parte da
Tito Andronico di Shakespeare e attraverso inserti poetici, canzoni, riferimenti cinematografici e letterari,
riscrive nella contemporaneità i temi forti dell’opera originaria.
Uno dei più roventi è quello della nascita di una
generazione di figli senza padri, abbandonata a una vita senza valori o miti collettivi a cui aggrapparsi. In
Titus, infatti, Tito si polverizza e scompare. Diventa un padre inafferrabile, ma al tempo stesso potente quanto basta da non permettere ai figli di vivere fuori dalla sua ombra.
Centrale è una riflessione su Roma, città-metafora del
potere corrotto e violento.
La disfatta degli antichi sistemi di regolazione civile, come le leggi, la morale o la religione, avanza per tutto l'arco della vicenda.
In questo scenario emerge con forza la brama insaziabile di potere: ogni sorta di
violenza è legittimata, e quella
sulla donna assume in questa drammaturgia un ruolo centrale.
Il complesso lavoro d’insieme ha contribuito a sviluppare in tutti i partecipanti competenze e conoscenze nuove. Da un lato
gli studenti hanno sperimentato dal vivo il mestiere della regia teatrale,
scoprendo diversi linguaggi artistici (la parola, il movimento e il gesto, la coreografia, la scenografia, l’illuminotecnica, ecc…); dall’altra gli allievi attori del CTA hanno appreso l’importanza del mettersi al servizio dell’opera e della visione del regista che la sta costruendo.
La speranza è che questo processo creativo di apprendimento sia solo il primo passo verso la realizzazione dei sogni professionali di chi vi ha preso parte.