IL BORGHESE GENTILUOMO

comédie-ballet in 4 atti e un epilogo
di Molière e Jean Baptiste Lully

8-9 luglio 2004 ore 20.00
Teatro Litta
(ingresso gratuito)

regia di Luigi Guaineri, Marie Lambert e Francesco Lauber 
allievi Corso di Alta Formazione in Regia – Accademia della Scala

con gli allievi del Centro Teatro Attivo

ensemble Brixia Musicalis
Fiati della banda di oboi Silete Venti!
Maestro al Cembalo
Roberto Cerata

coreografie di Loretta Alexandrescu

con la partecipazione
Allievi della Scuola di Ballo
Allievi del Corso di perfezionamento per artisti del coro
Allievi del Corso per scenografi, costumisti realizzatori e sarti dello spettacolo

In occasione del saggio di fine corso degli allievi registi, l’Accademia del Teatro alla Scala porta a Milano un esempio dello lo splendore di Versailles attraverso uno dei più celebri testi di MolièreLe Bourgeois Gentilhomme, con le musiche di Jean Baptiste Lully.
Uno spettacolo come a Milano non è mai stato visto, ovvero nella sua forma originale di teatro, musica e danza insieme: la comédie-ballet.
Intorno a questo giovane, ma ambizioso progetto hanno lavorato gli allievi del corso di regia, insieme ai loro”colleghi” che in Accademia studiano scenografia, coro e agli allievi della Scuola di ballo scaligera.
Per la recitazione ci si è avvalsi della collaborazione del Centro Teatro Attivo di Milano diretto da Nicoletta Ramorino e Annina Pedrini.
Le parti in musica saranno eseguite dall’ensemble Brixia Musicalis, insieme aiFiati della banda di oboi Silete Venti!, coordinati al cembalo da Roberto Perata.
In tutto una cinquantina di elementi in scena, per dar vita ad uno spettacolo di sicuro fascino, musicalmente godibile e anche ricco di umorismo. Lo spettacolo si terrà in traduzione italiana per le parti di prosa e in lingua originale per le parti cantate, e si avvarrà della regia di Luigi Guaineri, Marie Lambert e Francesco Lauber (allievi del corso Regia). Le coreografie, a cura di Loretta Alexandrescu, sono state ricostruite sulla base degli appunti di Lully stesso.
Questa rara messa in scena italiana del Borghese gentiluomo nasce da un’idea del M° Roberto Perata accolta con entusiasmo dal corso di regia dell’Accademia del Teatro alla Scala, alla ricerca di un saggio “importante” per concludere nel modo migliore il loro corso di studi biennale. La parte iniziale del lavoro di allestimento ha riguardato tutti gli undici allievi del corso: lezioni teoriche e di studio in aula alle quali ha fatto seguito un laboratorio più ristretto. Ai partecipanti si sono affiancati i protagonisti dell’azione: gli allievi ballerini della Scuola di Ballo, gli allievi attori del Centro Teatro Attivo ed i coristi dell’Accademia. La scelta di questo testo non è casuale. Prima di tutto è un capolavoro. Nonostante questo è poco rappresentato (in Italia ancor meno), soprattutto nella esecuzione in forma integrale qui proposta. Infine si può dire che questo genere di spettacolo, la comédie-ballet, realizza in pieno un ideale di ‘parità’ tra le arti. Viene infatti battezzato proprio dall’unione in scena tra i due artisti al servizio di Re Luigi XIV: Molière e Jean Baptiste Lully. Nato intorno al 1664, proprio dalla loro collaborazione per gli spettacoli della corte di Luigi, questo genere squisitamente francese prevede l’unione di recitazione, canto, balletto e musica. Per la prima rappresentazione del Borghese nel 1670 in occasione delle sontuose feste presso il castello di Chambord, i due grandi artisti presero parte allo spettacolo in prima persona. Lully nella parte del Muftì (una delle parti cantate più importanti e caratterizzate dell’opera) e Molière in quella del protagonista Monsieur Jourdain. Obbiettivo: strappare la risata al nobile pubblico, cosa perfettamente riuscita, come riportano le cronache del tempo.