liberamente tratto da Sofocle, Anouilh e Brecht
insegnanti Stefania Martinelli, Lara Franceschetti e Cristina Sforzini
coordinamento Valentina Garavaglia
progetto e regia degli allievi
Laboratorio Arti della Scena
Università degli Studi di Milano
con gli allievi
Accademia di Formazione per Attori
Laboratorio Professione Spettacolo – CTA
8 e 9 giugno 2004 Teatro delle Erbe
4 dicembre 2004 Teatro di Tunisi
Questo spettacolo è stato ideato dagli allievi del Laboratorio Arti della Scena dell’Università degli Studi di Milano che, a partire da uno studio critico dell’operaAntigone di Sofocle, Brecht, Anouilh, ne hanno sviluppato i rispettivi piani di regia lavorando con giovani provenienti dall’Accademia di Brera per la scenografia e con giovani attori provenienti dal corso accademico “Laboratorio Professione spettacolo” della scuola di recitazione , Centro Teatro Attivo, sotto la guida della direttrice Nicoletta Ramorino e delle insegnanti Stefania Martinelli, Lara Franceschetti e Cristina Sforzini.
Il progetto, coordinato dalla dott.ssa Valentina Garavaglia, docente del laboratorio Arti della Scena e con la supervisione del prof. Paolo Bosisio, titolare della cattedra di Storia del teatro e dello spettacolo dell’Università degli Studi di Milano, nasce dall’esigenza di offrire agli studenti universitari un riscontro concreto col mondo del teatro.
Lo spettacolo, un collage di scene tratte dalle opere originali rivisitate alla luce di uno studio approfondito sugli autori, sul loro periodo storico e sulla loro poetica, nasce da differenti sguardi registici, stretti attorno ai tre testi in scorci prospettici tesi ad indagare, come in fotogrammi, la monumentale portata dell’originale tragedia sofoclea e le modificazioni discese negli adattamenti drammaturgici di Anouilh e Brecht.
Lo spettacolo ricompone l’intreccio della vicenda attraverso la commista disamina dei tre scritti: un succedersi di quadri che divengono sintagmi indipendenti, restituendo all’unità dell’intenzione progettuale le singole facce di un prisma dai molteplici riflessi scenici. La ricerca interpretativa – condotta nel comune denominatore della deformazione, dello straniamento e della dislocazione spaziale – trova espressione nelle atmosfere circensi e d’avanspettacolo come nel livido minimalismo, nel rimando e nella citazione. Complementi di un eclettico teorema teatrale, le ideazioni registiche rappresentano il desiderio di giocare, garbati e coscienti, vivi nei testi e nel nostro tempo, con il mito di Antigone. La messinscena è naturale conclusione di un percorso che vede il suo principio nel Laboratorio Arti della Scena: la mera cognizione accademica in materia di spettacolo ha così trovato modo di confrontarsi con la prassi registica e l’impegno di ricerca ad essa collaterale.
Il progetto, coordinato dalla dott.ssa Valentina Garavaglia, docente del laboratorio Arti della Scena e con la supervisione del prof. Paolo Bosisio, titolare della cattedra di Storia del teatro e dello spettacolo dell’Università degli Studi di Milano, nasce dall’esigenza di offrire agli studenti universitari un riscontro concreto col mondo del teatro.
Lo spettacolo, un collage di scene tratte dalle opere originali rivisitate alla luce di uno studio approfondito sugli autori, sul loro periodo storico e sulla loro poetica, nasce da differenti sguardi registici, stretti attorno ai tre testi in scorci prospettici tesi ad indagare, come in fotogrammi, la monumentale portata dell’originale tragedia sofoclea e le modificazioni discese negli adattamenti drammaturgici di Anouilh e Brecht.
Lo spettacolo ricompone l’intreccio della vicenda attraverso la commista disamina dei tre scritti: un succedersi di quadri che divengono sintagmi indipendenti, restituendo all’unità dell’intenzione progettuale le singole facce di un prisma dai molteplici riflessi scenici. La ricerca interpretativa – condotta nel comune denominatore della deformazione, dello straniamento e della dislocazione spaziale – trova espressione nelle atmosfere circensi e d’avanspettacolo come nel livido minimalismo, nel rimando e nella citazione. Complementi di un eclettico teorema teatrale, le ideazioni registiche rappresentano il desiderio di giocare, garbati e coscienti, vivi nei testi e nel nostro tempo, con il mito di Antigone. La messinscena è naturale conclusione di un percorso che vede il suo principio nel Laboratorio Arti della Scena: la mera cognizione accademica in materia di spettacolo ha così trovato modo di confrontarsi con la prassi registica e l’impegno di ricerca ad essa collaterale.